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La pianificazione dell'intervento

Se si giunge a questa fase significa che l'intesa tra operatore e paziente, in linea di massima, è stata raggiunta: a questo punto le indicazioni diverranno strettamente personali e verranno pianificate accuratamente e di comune accordo. Il progetto dell'intervento deve prefiggersi due condizioni preliminari: raggiungere un risultato estetico, raggiungere un risultato reale.

A tutti si deve promettere un risultato estetico il che significa un risultato che mima la natura in modo brillante ed evita al paziente l'impressione di essere "trapiantato". Il risultato reale deve essere spiegato e compreso chiaramente in modo da non ingenerare facili illusioni, come ci è capitato di verificare in molti casi trapiantati altrove: promettere è facile, mantenere più difficile!

Due sono i punti da chiarire senza incertezze:

  1. Il disegno della linea frontale
  2. L'ampiezza della zona da trattare.
Naturalmente esistono anche pazienti in cui il problema è solamente localizzato al vertice (la chierica) ed allora non si parlerà di linea frontale ma, esclusivamente della quantità e della qualità del rinfoltimento.

Il disegno della linea frontale

Poiché, come è stato spiegato, i bulbi trasferiti nella regione calva o diradata avranno la stessa aspettativa di vita della regione di provenienza (la regione nucale), bisognerà ribadire il concetto che la linea di attaccatura frontale progettata sarà permanente e che pertanto dovrà essere studiata per potersi adattare alle variazioni estetiche che interverranno nella vita del paziente. Secondo noi la realizzazione della linea frontale rappresenta la firma del chirurgo sul paziente! Mai progettare linee di attaccatura troppo basse, dureranno tutta la vita e potrebbero costringere il paziente a ricorrere alla eliminazione dei trapianti posizionati troppo anteriormente. Il disegno della linea dovrà tenere conto anche della fisionomia del paziente, dell'età, dell'approfondimento della linea temporale, del numero di capelli presenti, del loro colore, spessore, del tipo di pettinatura che intenderà adottare, del numero dei capelli prelevabili, del numero di capelli necessari per ottenere un risultato soddisfacente. Mai promettere quello che non si può dare! Meglio una piccola delusione subito che una grande delusione dopo.



Esempio di variazione estetica della linea frontale


Incisioni iniziali della linea frontale


Ingrandimento della tecnica della densità progressiva

L'ampiezza della zona da trattare

L'area da trattare, come si intuisce facilmente, è estremamente variabile potendo spaziare da un semplice rinfoltimento di aree limitate ad una vera propria ricostruzione di un cuoio capelluto divenuto calvo. Partendo da questo logico presupposto anche le risposte che si potranno dare saranno estremamente variabili e potranno essere esaudite in alcuni casi con un solo intervento, in altri con due interventi, in altri ancora con tre interventi: noi non abbiamo mai fatto più di tre interventi e poiché siamo abituati a fare megasession (sessioni chirurgiche ad alta densità ), nella maggior parte dei casi eseguiamo un solo intervento mentre riserviamo due interventi a coloro che già presentano aree di calvizie piuttosto importanti e solo in rari casi proponiamo tre interventi. In funzione dei diversi obiettivi da raggiungere proponiamo una certa distribuzione dei trapianti che, ripetiamo, è strettamente dipendente, in primo luogo, dalla superficie da trattare e dalla densità della zona donatrice ed inoltre dall'età e dai desideri del paziente. A proposito dei desideri dei pazienti questi ultimi devono essere sicuramente rispettati ma anche guidati verso una soluzione logica del problema che solo l'esperto può prospettare con onestà e chiarezza.

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