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Terapia farmacologica e cosmetologica (calvizie androgenetica)

Generalità

Un defluvio trattato adeguatamente nelle fasi precoci del suo sviluppo, può essere rallentato o talvolta inibito. Naturalmente, al paziente che chiede il nostro intervento a calvizie instaurata abbiamo il dovere di non prospettare alcun miracolo ottenibile con la sola terapia medica. Come per la maggior parte della patologie dermatologiche, anche in questo caso possiamo scegliere tra terapia topica o sistemica oppure un’associazione tra le due. La ricerca, oggi, è molto interessata alla formulazione di farmaci ad uso topico, locale, che agiscono direttamente sulla papilla e sulla matrice del capello.

Accanto alle terapie riconosciute dagli Esperti, negli anni, visto l’impatto economico della calvizie, è stata immessa sul mercato una serie copiosa di trattamenti che spesso non hanno una base scientifica accettabile, tuttavia facilmente reperibili in commercio da parte di persone, provate emotivamente, alla ricerca di un rimedio anticaduta rapido e miracoloso.

Passandoli brevemente in rassegna ricordiamo:

  • Composti rubefacenti: vasodilatatori, che stimolano l’afflusso di sangue al follicolo pilifero, tuttavia, l’aumento della vascolarizzazione sembra essere un effetto e non uno stimolo dell’attività del follicolo (esteri dell’acido nicotinico, pilocarpina, jaborandi, ditranolo, cantaridina, mentolo, crisarobina, canfora, cannella, capsaicina, etc.);
  • Composti fitoterapici: principi attivi derivati dalle piante (Ortica, Aloe vera, Eucalipto, Ginkgo biloba, Iperico, lievito di birra, lecitina di soia, Liquirizia, germe di grano, Thè verde, Luppolo, Achillea, Serenoa Repens, Gin-Seng, Fanfara, China, Tricticum Vulgare, Ruscus Aculeatus, Sabal Serrulata etc.). Mentre nei farmaci convenzionali, in genere, è presente un solo o pochi principi attivi, i questo caso, invece, si fruttano le proprietà dell’insieme dei principi attivi (fitocomplesso) contenuti nella pianta specifica. Dobbiamo ricordare, che pur essendo dei prodotti naturali, i principi attivi del fitocomplesso possono avere degli effetti collaterali ed inoltre possono essere contaminati da pesticidi o da metalli pesanti, pertanto l’automedicazione è sconsigliata ed è sempre utile rivolgersi a persone competenti;
  • Metodi fisici: crioterapia, fototerapia, idroterapia, mediante l’utilizzo rispettivamente di freddo, radiazioni ultraviolette o infrarosse, acqua, oppure ancora, di corrente elettrica o di aria, si crea un aumento dell’afflusso di sangue al cuoio capelluto, ma sono solo trattamenti palliativi. Nei metodi fisici, si ricorda anche il trattamento con laser, infatti studi clinici hanno dimostrato, che tramite la fotobiostimolazione, particolari tipi di laser concepiti con un manipolo simile a una comune spazzola per capelli, aumentano i livelli energetici nelle cellule e la vascolarizzazione emo-linfatica del follicolo pilifero;
  • Dietoterapia: è essenziale una dieta sana ed equilibrata che preveda l’assunzione quotidiana bilanciata e variegata degli alimenti della piramide alimentare. Un ruolo importante hanno gli aminoacidi, costituenti delle proteine (i capelli sono costituiti da proteine per il 65-95% e, per il resto, da acqua, lipidi, pigmenti ed oligoelementi), in modo particolare la cistina, abbondante nelle uova e nel latte vaccino, indispensabile per la cheratinizzazione. Una dieta povera di aminoacidi, oligoelementi, minerali e vitamine, può provocare un'importante caduta di capelli con effetti reversibili se gli squilibri vengono corretti in tempo.
  • Massoterapia: la pressione sul cuoio capelluto aumenta l’afflusso di sangue, può essere manuale o con l’ausilio di macchinari dotati di coppette, vibratori etc. Si tratta tuttavia di un placebo, infatti non ha alcuna utilità nel trattamento della calvizie, al massimo può favorire la penetrazione dei principi contenuti nei medicamenti.

La terapia farmacologica deve essere mirata, il bersaglio del trattamento medico sarà spesso costituito da un’associazione di terapie che avranno come bersaglio tutti i fattori che concorrono allo sviluppo della malattia.

Esistono essenzialmente tre classi di farmaci per trattare in modo adeguato la calvizie androgenetica:
  1. stimolanti della crescita per allungare la fase anagen:

  2. inibitori della 5 alfa redattasi, enzima che trasforma il testosterone in DHT:
    con struttura steroidea: con struttura non steroidea:

  3. antiandrogeni in grado di inibire il legame tra il DHT e i recettori (antagonisti recettoriali):

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