Altri tipi di alopecia
Alopecia da radiazioni
Può essere la sequela di trattamenti radioterapici per curare tumori maligni od altre malattie (ricordo ad esempio che in passato alcuni casi di Tinea del capo o i cheloidi venivano trattati in questo modo), di accertamenti diagnostici, di eventi bellici (bomba atomica) o incidenti sul lavoro. Questo tipo di alopecia può esordire in modo acuto e transitorio (radiodermite acuta) cioè in contemporanea o a breve distanza dall’esposizione all’evento scatenante, oppure dopo parecchi anni, con presenza di cute discromica (variazione di colore), secca, atrofica, teleangectasica (dilatazioni permanenti dei capillari della cute) e povera o priva di annessi pilo-sebacei, che può andare incontro a trasformazione maligna (epiteliomi spinocellulari).
Alopecia da trazione o traumatica
L’alopecia da trazione è la conseguenza di trazioni ripetute sui capelli. Tra le cause ricordiamo la tricotillomania (disturbo del controllo degli impulsi in cui il soggetto si strappa le appendici pilifere dalla superficie cutanea) che determina più facilmente aree di tonsura e le pettinature troppo tirate (trecce, code, messa in piega, permanente, bigodi etc.
Se la causa non cessa si possono verificare dei danni irreversibili al follicolo pilifero con fratture nella continuità della matrice riparate con tessuto cicatriziale e conseguente alopecia cronica.
Alopecia post-gravidica
L’alopecia post-gravidica si verifica circa due-tre mesi dopo il parto. Si tratta di un telogen effluvium. La causa scatenante è da ricercare nella brusca caduta della concentrazione degli estrogeni e della prolattina (l’ormone che stimola la secrezione lattea). Tende ad autolimitarsi e a risolversi spontaneamente
Alopecia post-infettiva
L’alopecia post-infettiva si manifesta in concomitanza o dopo patologie quali il tifo, la lue secondaria, l’epatite virale, l’influenza, la malaria. Si tratta in genere di telogen effluvium.
Alopecia da stress psico-fisici
Condizioni psico-fisiche difficili possono provocare una caduta di capelli talvolta anche importante.
Tra le cause si ricorda: shock emotivi (lutti, separazioni, violenze, interventi chirurgici), periodi di super-attività (studio, lavoro, sport), malattie debilitanti.
La terapia principale consiste, quando possibile, nell’allontanamento della causa scatenante.
Alopecia da denutrizione
L’alopecia da denutrizione è legata a stati nutrizionali carenti e/o non equilibrati, infatti c’è una stretta relazione tra alimentazione e cheratinizzazione del pelo (vedi Dietoterapia). Molto importanti sono gli aminoacidi. Donne asiatiche, con ricco apporto alimentare di cistina, aminoacido essenziale per la cheratinizzazione del pelo, hanno una bassissima incidenza di alopecia androgenetica post-menopausale. Una dieta inappropriata può innescare o peggiorare un defluvio già in atto.
Alopecia congenita
Una forma di alopecia o ipotrichia presente dalla nascita legate a difetti ectodermici cioè dello sviluppo del complesso pilo-sebaceo e/o della cute stessa. In questo caso ovviamente è inutile somministrare terapie farmacologiche.
Le forme congenite possono essere isolate o legate ad altre malformazioni (displasie ectodermiche).
Si rimanda ai testi specialistici per una descrizione più approfondita.
L'aplasia circoscritta del vertice (aplasia cutis verticis) si associa generalmente ad altre manifestazioni: agenesìa delle ossa sottostanti, microcefalìa con ritardo mentale, sordità, spina bifida, labio e palatoschìsi, ipotiroidismo, insufficienza pancreatica etc.
Alopecia da traumi fisici
Traumi fisici come: scottature, congelamenti, folgorazioni, causticazioni, lesioni da schiacciamento (ulcera da decubito, incidenti), possono distruggere la cute e i suoi annessi causando aree glabre più o meno cicatriziali.
Pseudoarea di Brocq
Si tratta di un’alopecia cicatriziale che interessa numerose aree del vertice con lenta evoluzione in senso centrifugo (raramente totale), in assenza di fenomeni infiammatori significativi. Colpisce prevalentemente il sesso femminile tra i 20-40 anni. Probabilmente è un espressione secondaria di altri quadri morbosi (Lupus eritamatoso discoide, sclerodermia, follicolite decalcante, lichen planus etc.)
Le chiazze si presentano di colore bianco-avorio e glabre .
L'atrofia può non interessare completamente le aree alopeciche, tuttavia i capelli superstiti sono facilmente asportabili con modesta trazione.
Follicolite decalvante
Stato morboso poco frequente, colpisce in prevalenza i maschi adulti, è caratterizzata inizialmente da infiammazione follicolare con pustole a capocchia di spillo situate all’emergenza dei follicoli piliferi con successiva distruzione del follicolo stesso e perdita dei capelli. Ne residua una chiazza alopecica cicatriziale, a carattere evolutivo, circondata da pustole.
Talvolta possono permanere all'interno delle chiazze pustole isolate o qualche follicolo.
La terapia (immunostimolante e antibiotica) ha di solito effetto limitato al periodo di somministrazione.
Sclerodermia
La sclerodermia è una dermatosi cronica caratterizzata da un indurimento sclerotico della cute conseguente ad un’iperproduzione di fibre collagene nel derma. La causa è probabilmente autoimmune.
Si distinguono forme generalizzate, che oltre alla cute interessano organi ed apparati diversi (sclerodermia sistemica) e forme esclusivamente cutanee, localizzate (sclerodermia a chiazza, sclerodermia a banda, sclerodermia guttata). La cute assume un aspetto cicatriziale, ispessito, e di colore madreperlaceo.
La terapia è spesso deludendente, si basa su corticosteroidi, griseofulvina e farmaci vasoattivi per le forme sistemiche e su corticosteroidi locali e antimalarici di sintesi per via generale per le forme localizzate .
Lupus eritematoso
Il lupus eritematoso è una patologia autoimmune che può manifestarsi in due forme: una cutanea, detta lupus eritematoso cronico cutaneo (LECC), che comprende il lupus eritematoso discoide, (LED) e altre varietà, e una forma sistemica, generalizzata ad altri organi, detta lupus eritematoso sistemico (LES).
Nel LECC a livello del capillizio inizialmente appaiono delle chiazzette eritematose a limiti sfumati, ipercheratosi follicolare puntata (formazioni cheratosiche incastonate negli sbocchi pilo-sebacei), graduale caduta dei capelli. L’esito, dopo la guarigione, è cicatriziale.
Nel LES i capelli in parte cadono, ma l'alopecia è di solito reversibile.
La terapia consiste nella somministrazione di corticosteroidi e antimalarici.
Lichen planus
Il lichen ruber planus (lichen planus) è una dermatosi frequente, a carattere eruttivo, che colpisce la cute-annessi e/o le mucose di soggetti adulti tra i 30 e 40 anni senza distinzione di sesso.
La lesione elementare è una papula (rilevatezza solida della cute) solitamente di piccole dimensioni, rosso-violacea, di consistenza dura. A livello del cuoio capelluto si formano delle piccole chiazze arrossate coperte da squame che confluiscono in aree irregolari ad evoluzione atrofico-cicatriziale con distruzione dei follicoli piliferi.
La terapia si base sulla somministrazione di corticosteroidi.
Mucinosi follicolare
Si presenta in tre forme principali:
- mucinosi follicolare acuta benigna, colpisce prevalentemente bambini e giovani adulti, caratterizzata da chiazze eritematose e da papule del colore della pelle normale localizzate a viso, collo, spalle e cuoio capelluto, dove i capelli cadono. La guarigione è spontanea.
- mucinosi follicolare cronica benigna, colpisce per lo più individui adulti, si presenta con lesioni simili alle precedenti, ma più numerose e diffuse e associate ad altre di aspetto nodulare. Presenta un lungo decorso costellato da frequenti recidive, ma è benigna, la progressione è lentamente cicatriziale.
- mucinosi follicolare secondaria o paraneoplastica (15-25% dei casi), interessa quasi esclusivamente individui fra i 40 ed i 70 anni di età, associata ad un linfoma (tumore maligno delle cellule linfocitarie), è caratterizzata da placche multiple infiltrate con alopecia cicatriziale.
Tigna
Con il termine tigna si intende una micosi: l'aggressione del capello (o del pelo) da parte di un micete ("fungo") denominato tìnea càpitis. il risultato è la presenta di una o più chiazze eritematose, desquamanti, nelle quali i capelli sono spezzati e di aspetto impolverato (spore del fungo). le spore giungono dove il fusto aderisce al follicolo ed i filamenti del fungo si dispongono tra cuticola e corticale, lungo l’asse del capello, risparmiando il bulbo e la zona sovrastante non cheratinizzata, con un limite a forma di v rovesciata.
A seconda del tipo di micete in causa abbiamo diversi tipi di lesioni.
Tigna microsporica (M. audouini, M.canis, M. persicolor, M. gypseum): molto contagiosa, più frequente nei bambini, si osservano monconi di capelli della lunghezza di 2-3 mm, di colore opaco grigiastro e di aspetto polverulento. sulle chaizze si osservano solo rari capelli di aspetto normale, ma facilmente staccabili. nei casi non curati, la micosi regredisce spontaneamente con la pubertà. il contagio può provenire da animali domestici (cane, gatto) o randagi anche apparentemente sani. il contagio inter-umano si verfica soprattutto nelle comunità.
Tigna tricofitica (tricofizia): meno frequente della prima, colpisce i bambini e scompare alla pubertà se non curata, ci possono essere anche dei casi in età matura. Si riscontrano numerose piccole chiazze alopeciche grigiastre con i capelli rasati a livello dello sbocco del follicolo (monconi puntiformi neri che spiccano sul fondo biancastro della chiazza). Il contagio può provenire dal contatto umano (T. tonsurans) o animale (T. verrucosum e mentogrophytes)
Tigna favosa o favo (Trichophyton schoenleini, meno frequenti Tricòphyton quinckeaneum e gallinae): rara in Europa, colpisce specialmente il capillizio dei bambini, ma può colpire anche gli adulti. Tipica lesione è lo ‘scutulo’ ammasso di materiale fungino giallastro, con un diametro di 0.5-2 cm a forma di scodellina con odore sgradevole di ‘urina di topo’. Più scutuli possono confluire tra loro. I capelli parassitari sono opachi e si rompono a pochi millimetri dallo sbocco follicolare. L’evoluzione è verso la progressiva alopecia cicatriziale. Il contagio è prevalentemente inter-umano.
Kèrion
Nel Kèrion alcuni dermatofiti, in particolare i tricofiti zoofili sopra ricordati, determinano delle forme infiammatorie e granulomatose con presenza di lesioni nodulari rilevate caratterizzate da abbondante componente pustolosa e squamo-crostosa che esitano in alopecia cicatriziale.
Neoplasie
I tumori possono causare alopecia sia direttamente che indirettamente.
Nel primo caso si ricordano: epiteliomi (tumori epiteliali), siringami (tumori ghiandole sudoripare), amartomi follicolari, linfomi, melanomi, nevi giganti, cheratosi attiniche (chiazze cheratosiche da esposizione solare), metastasi di altri tumori (carcinoma mammario, polmonare, epatico etc.) etc. Tali processi morbosi distruggono la cute con i follicoli piliferi determinando un’alopecia cicatriziale. Inoltre richiedono un’exeresi precoce che può residuare, anche dopo ricostruzione chirurgica, delle aree alopeciche.
Nel secondo caso si ricorda la chemioterapia, che può causare alopecia temporanea. I farmaci chemioterapici, infatti, riducono il tasso di proliferazione cellulare in modo aspecifico, colpendo anche le cellule sane in attiva proliferazione, quali quelle del follicolo pilifero.
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