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Alopecia areata o Area Celsi

L’alopecia areata od area Celsi è una dermatosi che si manifesta sotto forma di aree chiazze di deglabrazione di solito localizzate al cuoio capelluto, meno frequentemente alla barba, alle ciglia e alle sopracciglia, talora alle altre regioni pelose. È più frequentemente nel secondo, terzo decennio di vita, ma può colpire soggetti di entrambe i sessi e di ogni età.

È un defluvio in anagen: una caduta importante di capelli in fase anagen, in cui il pelo colpito da una noxa patogena viene espulso e il follicolo si rifugia in una sorta di ‘letargo funzionale’. Si manifesta come una chiazza (area) di forma tondeggiante od ovalare di calibro variabile da uno ad alcuni centimetri. A livello dell’area la cute si presenta glabra, pallida o rosata, a volte leggermente depressa, edematosa od eritematosa e gli sbocchi dei follicoli sono ben evidenti. Questa caratteristica ci permette di distinguere un’alopecia areata da un’alopecia cicatriziale in cui non si vedono più follicoli. Alla periferia della chiazza alopecia sono presenti i caratteristici capelli a ‘punto esclamativo’: a pochi millimetri dallo sbocco del follicolo presentano un rigonfiamento ed una frangiatura, mentre la radice si presenta atrofica, assottigliata ed appuntita (estremità distale rigonfia ed estremità prossimale affusolata).

Le chiazze di alopecia tendono ad evolvere e a confluire con lesioni che possono comprendere anche tutto il cuoio capelluto (alopecia areata totale), a volte può essere interessato tutto l’ambito cutaneo (alopecia areata universale).

Talvolta si presentano anche delle alterazioni alle unghie (fragili, deformate, macchiate, ispessite).

Il decorso della malattia varia moltissimo da caso a caso: accanto a forme benigne a rapida risoluzione, sono presenti dei quadri clinici gravi con alopecia molto estesa e recidivante. Spesso le recidive sono più gravi della manifestazione iniziale.

Elementi sfavorevoli sono: l’interessamento di peli in zone diverse dal cuoio capelluto, le forme totali od universali, l’interessamento della nuca o della zona occipito-bitemporale (alopecia ofiasica) e le forme pre-puberali.

La causa è probabilmente autoimmune (anticorpi diretti contro il follicolo pilifero, produzione di Interferon gamma, inibente i fattori di crescita del pelo, da parte dei linfociti-T).

L’alopecia areata spesso si associa sindromi autoimmuni (anemia emolitica autoimmune, diabete mellito tipo I, morbo di Haddison, tiroidite di Hashimoto) e nell’ambito cutaneo è relativamente frequente la coesistenza e la famigliarità di alopecia areata e di vitiligine.

Possiamo classificare l’alopecia areata in: tipo comune (della tarda adolescenza) che in genere ha un decorso inferiore ai tre anni, le chiazze in genere regrediscono entro sei mesi e non vi è nessuna associazione importante con malattie autoimmuni; ad esordio precoce, nell’infanzia, con decorso lungo e maligno; tipo autoimmune con stretta associazione con malattie autoimmuni, con esordio, di solito, dopo la mezza età e decorso non favorevole.

Terapia: la risposta ai diversi trattamenti è variabile. Si ricordano: immunosoppresori o immunomodulatori (dibutil-estere dell’acido squarico (SADBE), ciclosporina, cortisonici), sostanze in grado di provocare una dermatite allergia da contatto (triamcinolone, difenciprone, DFC, dinitroclorobenzene etc.), sostanze rubefacenti (tretinoina topica in lozione, acido glicolico, derivati dell’acido nicotinico, catrami, raggi ultravioletti, neve carbonica etc.).

Qualunque sia la terapia, nel caso di alopecia areata importante, deve essere protratta per almeno un anno prima di valutarne l’efficacia.

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