home news glossario webmail contatti
     
 

Alopecia androgenetica maschile (calvizie comune)

Oggi parlare di alopecia androgenetica, o calvizie comune, vuol dire risvegliare l'interesse di oltre il 50% degli uomini e di circa il 20% delle donne sotto i 50 anni di età: un problema certamente molto sentito e che necessita di un inquadramento semplice e preciso.


La calvizie è definita come alopecia androgenetica in quanto per la sua comparsa sono necessari due fattori fondamentali:

  • La predisposizione genetica (video)
  • Gli ormoni androgeni

La maggior parte della popolazione maschile presenta una predisposizione genetica alla calvizie ma solo una percentuale molto minore sviluppa un'alopecia significativa, grazie ad un'espressione genetica variabile. Infatti, poiché la trasmissione è legata a più geni, la predisposizione a sviluppare la calvizie sarà tanto maggiore quanti più geni predisponenti sono presenti nel singolo individuo.

Le prove che l'alopecia androgenetica (AGA) è legata agli effetti locali esplicati dagli androgeni sono molteplici:

  • l'AGA non compare nei soggetti castrati prima della pubertà ed è molto più grave e frequente nel sesso maschile;
  • la virilizzazione, nelle donne con predisposizione genetica, causa AGA associata ad irsutismo, acne ed irregolarità mestruali;
  • la terapia antiandrogena rallenta il decorso dell'AGA;
  • la 5 alfa reduttasi, enzima che converte il testosterone in un androgeno più potente, il diidrotestosterone (DHT), è presente nella papilla dermica così come lo sono i recettori per gli androgeni che legano il DHT. Sono stati identificati due sottotipi della 5 alfa reduttasi: il tipo 1, presente nelle ghiandole sebacee, fegato, surreni e reni ed il tipo 2, presente nei follicoli piliferi, prostata, prepuzio e scroto, testicoli ed epididimi. La risposta dei peli agli androgeni è dipendente dalla sede: infatti, mentre i follicoli piliferi del periodo prepuberale, tipo vellus, del pube, delle ascelle del torace e del volto si trasformano in peli terminali al contrario i peli terminali della regione fronto-parietale del cuoio capelluto, sotto l'azione degli androgeni, tendono a miniaturizzarsi in peli del tipo vellus. Non abbiamo una spiegazione soddisfacente di questo comportamento né conosciamo il motivo per cui i follicoli piliferi della regione nucale praticamente non sono influenzati dagli androgeni. Una delle ipotesi più recenti si fonda sulla possibilità che la cute della regione fronto-parietale abbia una diversa origine embrionale rispetto a quella della regione nucale.
  • Nel 1954 Orentreich dimostrò, per il bulbo pilifero, il principio della dominanza del donatore e cioè che, nell'uomo affetto da AGA, lembi di cuoio capelluto, prelevati dalla regione nucale e trapiantati nella regione fronto-parietale, sede di calvizie, conservavano le caratteristiche della zona di origine producendo capelli terminali, senza venire influenzati dalla zona ricevente.
  • Il principio della dominanza del donatore è alla base del successo del trapianto di capelli.

Nei soggetti predisposti a sviluppare una calvizie androgenetica si associano tre fenomeni fondamentali:

  • accorciamento dell'anagen con associato un progressivo prolungamento del telogen del ciclo pilifero;
  • comparsa di una fase silente del ciclo pilifero dopo la caduta del capello in fase telogen. Il nuovo anagen tarda a comparire;
  • miniaturizzazione follicolare che riduce progressivamente il calibro dei capelli in fase anagen.

La miniaturizzazione interessa sia la papilla che la matrice ed infine lo stelo pilifero. I peli terminali si trasformano progressivamente in peli vellus ed alla fine diventano così corti da non riuscire a raggiungere l'ostio follicolare.

Lenin a 18-38-58 anni


Torna su


NEWS
IN PRIMO PIANO
CONTATTACI
LINKS
 
  © 2006 Prof. Franco Buttafarro
P.IVA 01957060013